
Leftoverture dei Kansas, album del 1976.
I Kansas sono band progressive rock americana, fondata a Topeka, in Kansas, nel 1973 ma le sue radici risalgono a gruppi locali di Topeka che si sono fusi fra la fine degli anni '60 e all'inizio degli anni '70.
La formazione originale dal 1973 era composta da Phil Ehart (batteria), Dave Hope (basso), Kerry Livgren (chitarra, tastiere, compositore principale), Robby Steinhardt (violino, co-voce solista), Steve Walsh (voce solista, tastiere) e Rich Williams (chitarra).
La band fu scoperta da Wally Gold, assistente di Don Kirshner, importante editore musicale, consulente musicale, produttore di musica rock, talent manager e cantautore statunitense, grazie al quale la band firmò un contratto e pubblicò il suo album di debutto omonimo nel 1974.
I primi album divennero presto dei un cult grazie a lunghi tour promozionali, ma fu il loro quarto album, Leftoverture (1976), ad ampliare la loro notorietà e successo a livello internazionale, trainati dal singolo di successo "Carry On Wayward Son". Il loro album successivo, Point of Know Return (1977), ottenne un successo di pubblico ancora maggiore grazie alla splendida ballata "Dust in the Wind".
La band ha vissuto nel corso dei decenni molti cambiamenti di formazione, in cinquant'anni di storia hanno contribuito 24 membri diversi, e anche importanti cambiamenti nella line artistica, uno dei quali alla scrittura dei testi, dopo la conversione di Livgren al cristianesimo nei primi anni '80 cosa che portò all'abbandono di Steve Walsh nel 1981, che fu sostituito da John Elefante. Walsh tornò in seguito in una reunion a metà degli anni '80 che includeva il chitarrista Steve Morse.
I membri originali Phil Ehart (batteria) e Rich Williams (chitarra) sono stati i più costanti, partecipando a quasi ogni album e tour.
I Kansas sono una band iconica, che ha venduto oltre 30 milioni di album in tutto il mondo e la loro musica è un punto di riferimento del classic rock e del progressive rock, con il loro sound unico, un sound “ibrido”, non comunemente riscontrabile in altre band nel mondo del progressive rock che fonde la complessità compositiva del prog britannico con una energia e forza tipiche dell'hard rock e boogie rock americani, con notevoli influenze blues, art rock e folk rock, con complessi arrangiamenti sinfonici, frequenti cambi di tempo e temi "epici" a più voci, con lo splendido violino suonato da Robby Steinhardt per molti anni, e successivamente da Joe Deninzon e David Ragsdale come strumento solista che spesso alterna assoli con chitarre elettriche e tastiere.
Un'altra caratteristica unica è la presenza di due co-cantanti, inizialmente con Steve Walsh e Robby Steinhardt e anche preponderanti organo Hammond, pianoforte e sintetizzatori
I loro testi trattano temi filosofici e spirituali enfatizzati dal carattere epico della musica.
Leftoverture è una pietra miliare del progressive rock, un album a mio avviso essenziale in una collezione di dischi prog.
Dopo le scarse vendite dell’album precedente, i Kansas danno il meglio in questo disco e raggiungono la maturità artistica, combinando arrangiamenti complessi con un sound potente e ma anche orecchiabile con performance straordinarie del chitarrista Kerry Livgren (autore della maggior parte dei brani) e il cantante/tastierista Steve Walsh, oltre all'eccezionale violino di Robby Steinhardt. Grazie a questi ingredienti raggiungono un grande successo commerciale, l'album fu un enorme successo, raggiungendo il 5° posto nelle classifiche statunitensi e vendendo oltre 5 milioni di copie.
L'album non ha un concept narrativo ma è una raccolta di brani. Il titolo stesso è una fusione di "leftover" (avanzo, rimanenza) e "overture" (ouverture, introduzione): la band aveva bisogno di materiale per il quarto album e ha messo insieme vari spezzoni e idee musicali rimasti dalle sessioni precedenti, che originariamente avrebbero dovuto intitolare “Magnum Opus” e che è diventato il titolo della suite finale
- Carry On Wayward Son apre il disco ed è una traccia molto rappresentativa del sound dell'album con cori a cappella, chitarre pesanti, bellissime parti di piano, grandissima energia ed è il seguito della traccia finale del loro album precedente, Masque.
- The Wall è un brano di grande melodia e carica emotiva con grandissime parti di organo e violino.
- What's on My Mind è un brano rock orecchiabile, il brano meno prog dell'album con un lavoro di chitarra eccellente.
- Miracles Out of Nowhere, bellissimo brano con splendidi assoli alternati di violino e chitarra.
- Opus Insert è un brano caratterizzato da splendide chitarre acustiche ed elettriche e oltre alle grandi tastiere, una grande parte di vibrafono di Steve Walsh.
- Questions of My Childhood ha un grande riff di basso di Dave Hope e un mood che fonde hard rock e melodia, con un eccezionale parte di violino di Robby Steinhardt.
- Cheyenne Anthem è un brano atmosferico con influenze folk e bel un coro di bambini.
- Magnum Opus è la suite che chiude il disco, quasi completamente strumentale, brano complesso con cambi di tempo e assoli virtuosi, il vero capolavoro del disco
Alternando pezzi tipicamente rock con brani di stampo rock progressivo, unendo egregiamente la complessità del prog-rock inglese con il sound tipicamente americano questo disco divenne un successo mondiale e resta ad oggi a mio avviso un capolavoro del progressive rock. Un Must. Album Essenziale.
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Tracklist
1. Carry On Wayward Son (5:13)
2. The Wall (4:47)
3. What's on My Mind (3:27)
4. Miracles Out of Nowhere (6:29)
5. Opus Insert (4:26)
6. Questions of My Childhood (3:38)
7. Cheyenne Anthem (6:50)
8. Magnum Opus (8:27) :
- a. Father Padilla Meets the Perfect Gnat
- b. Howling at the Moon
- c. Man Overboard
- d. Industry on Parade
- e. Release the Beavers
- f. Gnat Attack
Durata 43:17
LineUp
- Steve Walsh - voce solista e cori, organo, pianoforte, vibrafono, sintetizzatori
- Rich Williams - chitarra acustica ed elettrica
- Kerry Livgren - chitarra elettrica, pianoforte, clavinet, Moog, Oberheim e sintetizzatori ARP
- Robby Steinhardt - violino, viola, voce solista (4,7) e cori
- Dave Hope - basso
- Phil Ehart - batteria, percussioni






















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