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Gargantuan, bellissimo lavoro pubblicato dagli Amplifier il 04 aprile 2025
Band band fondata nel 1999 a Manchester, UK, che costruisce con questo ultimo album uno Space rock estremamente moderno e originale con bellissimi testi, pattern basso batteria mai scontati, un utilizzo raffinato della distorsione sonora che alza un muro di rumore controllato che adorna le bellissime composizioni e le melodie ai sintetizzatori. Bella, davvero bella, la voce di Sel Balamir in tutti i brani, concreta e precisa, solida e perfettamente centrata nel contesto, uno strumento musicale al servizio dei brani.
Ed ora per chi e' interessato la mia Track by Track. Circa 59 minuti per 9 tracce:
- "Gateway", esattamente come dice il testo e' "Like riding an earthquake" la cassa di Matt qui la fa da padrona, grande atmosfera epica e sintetizzatori che disegnano una melodia coinvolgente. Si chiude con un bell'accordo di chitarra e voci "radio stile" in sottofondo.
- "Invader", Anche uscito in video in anteprima, il muro di suoni parte fin da subito "Like a space invader in your soul", bellissimo il lento pattern di chitarre distorte e sintetizzatore che disegna un loop ipnotizzante che rimane isolato a chiudere il brano nei momenti finali.
- "Blackhole", gran lavoro di Matt ai tom in apertura del brano su un giro di sintetizzatori, poi il pezzo si dirige verso una atmosfera di costante sospensione ritmica mentre la voce di Sel si fa leggera e sottile, si duplica con un interessante cantato in due diverse tonalita', "Into a Black Hole Release your light", bellissimo viaggio "in the Blackholе Turning in (our) mind"
- "King Kong", parte subito con un ritmo deciso e distorsori, voce radio style, e sembra di sentire arrivare King Kong mentre "I tamburi echeggiano lungo la linea della giungla". Qui la voce di Sel si fa piu' ironica e decisa. Bellissimo pezzo, che si muove fra una ritmica decisa e coinvolgente, giri di synth a volte inquietanti, un gran lavoro di Matt sul finale, pezzo molto prog a mio avviso in questa fase e quando accelera per poi interrompersi all'improvviso. Bello Bello Bello.
- "Pyramid", un pezzo che ti porta a guardare le cose "at the top of the Pyramid scheme", un'aria orientaleggiante pervade il brano con la batteria tambureggiante e synth e chitarre che emulano antiche trombe e flauti. Pezzo epico, in cui la voce di Sel si trasforma ancora una volta, si fa più bassa e decisa, a farci capire che lui non solo canta ma interpreta.
Uno dei brani che preferisco, Top la chiusura sincopata nella quale i due si divertono in una bellissima sessione strumentale, una grande Jam prog del ventunesimo secolo e mentre le chitarre stridono parte "Entity"
- "Entity", un bellissimo pezzo strumentale di un prog rock decisamente innovativo, sempre effetto Jam, un intreccio di chitarra e batteria davvero complesso quanto coinvolgente, si inseguono e quasi si sfidano, ma vince solo la musica, con un finale che ricorda storiche cavalcate hard rock che immette e continua col ritorno del cantato in Guilty Pleasure
- "Guilty Pleasure", trovo bellissimo qui il passaggio "Too much pressure - Could break a mountain in half - In two directions - I'm running - From the future and the past" e qui trovo molto Heavy Prog, sempre in chiave moderna. Altro pezzo di punta dell'album a mio avviso. Epico.
- "Cross Dissolve" si apre con un arpeggio di chitarra e ritmo sincopato di batteria che perdura per l'intera durata del brano, con variazioni nel finale ma mantenendo un'atmosfera sospesa che si adatta al titolo del brano, qui vince la melodia e il testo, bello il passaggio "Cross dissolve, Every face, That you love, That you hate, Cross dissolve, Each embrace, That time, Will erase"
- "Long Road" inizia con un delicato echeggiare di suoni che sembrano campane eoliche scosse da un vento leggero... poi entra una base ritmica elettronica e il pezzo si apre e cresce lentamente fino ad un ampio finale emozionante con bellissimi cori femminili, e bellissimo anche il testo "And if we walk side by side, With the storm as our guide, Because time, well it's short, And it's written in the code, Of the long long road"
Bellissimi i due vinili colorati e la cover interna in stile spaziale, che rappresenta (si direbbe) i due componenti della band accanto al proprio strumento, uno space-king kong alla chitarra e un astronauta in tuta spaziale alla batteria, bello ed essenziale l'hartwork di copertina, di ottima fattura, che ricalca quello del CD.
L'album in questo formato contiene tre tracce addizionali (che portano quindi il totale a 12) le seguenti:
- "Evolution" un tripudio di sintetizzatori distorti su assolo di chitarra e una batteria profonda e intensa. Breve ma apre alla grande il disco.
- "Spock's Harp" breve con i suoi giochi di piano e chitarra in stile giapponese e un soffuso pink noise di sottofondo, che si chiude mentre si apre il successivo brano.
- "Gargantuan (Pt. 2)" ancora grande ricercatezza nei suoni che tessono un tappeto continuo per tutta la durata del brano, chitarre distorte con un eco quasi spettrale. La batteria che scandisce il brano con profondi giochi di tom. Un sound quasi inquietante che si apre sul finale con una ritmica piu' incalzante e coinvolgente.
Con l'occasione ho riascoltato tutte le tracce su vinile, suono davvero davvero eccelente.
Grandissimo lavoro di Sel Balamir (voce, chitarra e basso) e Matt Brobin (batteria) , consigliato a tutti quelli che amano la grande musica.
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