
Road Salt Two dei Pain of Salvation, del 2011, di fatto la continuazione di Road Salt One, due album che oltre ad essere stati composti nello stesso periodo lasciano percepire un mood simile, per quanto non esista un concept che li unisca. Solo due tracce sono state composte più tardi.
Si tratta di un album blues-rock, più raffinato del suo predecessore, con brani con sound diversi e performance vocali eccezionali di Daniel Gildenlöw.
Alcune note sulle tracce:
- Road Salt Theme, breve strumentale atmosferico, una bella introduzione all'album.
- Softly She Cries, pezzo pesante, influenzato dagli anni '70, che si avvicina al sound tipico della band, con voci potenti e una grande chitarra.
- Conditioned, brano semplice che ruota intorno ai bei riff di chitarra con un ritornello accattivante.
- Healing Now, brano acustico con un eccellente riff di mandolino.
- To the Shoreline, cinematografico, con una grande parte vocale e melodie complesse.
- Eleven, lungo brano ottimamente eseguito con un potente assolo di chitarra.
- 1979 e' una ballata malinconica con una splendida parte vocale.
- The Deeper Cut, brano aggressivo con una performance vocale di grande impatto emotivo.
- Mortar Grind, altro brano pesante della band, con un grande riff di chitarra.
- Through the Distance e' una ballata dolce e malinconica con una voce meravigliosa, simil pop.
- The Physics of Gridlock, brano progressive al confine con l'heavy metal, con un grande assolo di chitarra.
- End Credits e' una breve chiusura dell'album
Il progressive metal dei loro lavori precedenti non trova molto spazio ma ci troviamo blues, folk, pop e rock, con brani accessibili unitamente a melodie complesse. I brani che tornano ad avere una struttura più simile a quella tipica del progressive. Dischi come questo secondo me ci stanno in un lungo percorso artistico. Non un capolavoro ma un easy listening che mi piace moltissimo.
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Tracklist
1. Road Salt Theme (0:45)
2. Softly She Cries (4:15)
3. Conditioned (4:15)
4. Healing Now (4:29)
5. To The Shoreline (3:03)
6. Eleven (6:55)
7. 1979 (2:53)
8. The Deeper Cut (6:10)
9. Mortar Grind (5:46)
10. Through The Distance (2:56)
11. The Physics Of Gridlock (8:43)
12. End Credits (3:25)
Durata 53:35
LineUp
- Daniel Gildenlöw - voce solista e cori, chitarre, basso, liuto e mandolino (4), pianoforte (10, 12), tastiere, batteria (5), percussioni (6, 8, 10), tamburello (3, 6, 8), produttore
- Johan Hallgren - chitarre, voce solista (2) e cori (3)
- Fredrik Hermansson - piano elettrico, organo, synth (2), tastiere
- Léo Margarit - batteria, cori (3)
Con:
- Linus Carlsson - basso (3)
- Gustaf Hielm - basso (8)
- Per Schelander - basso (9)
- Nils-Ake Pettersson - clarinetto (11, 12)
- Anette Kumlin - corno inglese (5, 11, 12), oboe (5, 11, 12)
- Asa Karlberg - flauto (5, 11, 12)
- Kristina Ekman - viola (1,2,11,12)
- Camilla Arvidsson - violino (1,2,11,12)
- Mihai Cucu - violino (1,2,11,12)






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