
Road Salt One dei Pain of Salvation, album del 2010.
Un disco che si discosta dal potente sound metal tipico della band, e via verso un sound rock-blues anni '70, con una forte carica emotiva, un mondo in cui la voce di Daniel Gildenlow continua ad eccellere con le sue note soul.
L'album e' nel suo complesso più accessibile mantenendo pero' la complessa musicalità, meno aggressivo degli album precedenti e parte di un progetto piu' ampio che si concludera' con Road Salt Two, pubblicato l'anno succesivo, a formare un unico, toccante e un album che richiede più ascolti per essere apprezzato appieno.
Un cambiamento significativo rispetto al suo predecessore, Scarsick e per questo non sono mancate critiche, nonostante la performance vocale, con la voce di Daniel Gildenlow, sia eccezionale, passionale, soul e carismatica, con un'estensione impressionante aggiungendo alla musica profondamente emotiva e introspettiva il suo contributo fondamentale.
Brani come "Sisters", "Tell Me You Don't Know" e "Sleeping Under the Stars" sono magnifici ma l'album nel suo complesso ha una musicalità impressionante, con parti di tastiera e pianoforte devvero eccellenti, con percussioni e chitarra rock classico sempre centrate sul nuovo mood.
Road Salt One è un album potente e unico che spinge i Pain of Salvation verso territori nuovi e più accessibili, pur mantenendo il suo grande impatto emotivo. Un album che divide i fan, ma il suo coraggio nell'esplorare un nuovo sound e l'eccezionale performance di Gildenlow sono indiscutibilmente eccezionali.
Ora una nota del tutto personale, dato che il caso volle che il giorno che ascoltai questo disco per la prima volta dopo molto tempo, era il 21 gennaio del 2025, il giorno successivo al passaggio a miglior vita del mio amico Gulliver, un bellissimo boxer di 9 anni e scrissi alcune righe in merito, che voglio riportare qui per mantenere vivo il ricordo di quel giorno nella mia memoria.
"Un po’ come il mio mood di oggi: Malinconia e tristezza. L’album giusto perché qualche lacrima riesca ancora a uscire con la forza dei soli sentimenti, senza i ricordi e i pensieri, solo grazie alle emozioni.
Saluto così il mio amico Gulliver, che mi ha lasciato ieri dopo essersi abbandonato fra le mie braccia in una notte che non dimenticherò mai, boxer bellissimo di 9 anni e per 9 anni il mio migliore e più sincero amico.
Bellissimo album, che unisce la dolcezza alla forza.
Un album intimo. Bellissimo. Che ora lego a uno dei miei ricordi più importanti."
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Tracklist
1. No Way (5:28) (extended version 7:08) *
2. She Likes To Hide (2:57)
3. Sisters (6:15)
4. Of Dust (2:32)
5. Tell Me You Don't Know (2:42)
6. Sleeping Under The Stars (3:35)
7. Darkness Of Mine (4:17)
8. Linoleum (4:55)
9. Curiosity (3:33)
10. Where It Hurts (4:51)
11. Road Salt (3:00) (extended version 04:38)
12. Innocence (7:15)
Durata 52:00
LineUp
- Daniel Gildenlöw - voce solista e cori, chitarre, basso (2-11), pianoforte (3, 6), tastiere, batteria (2-5) e batteria elettronica (6), tamburello (mandolino, liuto e balalaika non confermati)
- Johan Hallgren - chitarra, cori
- Fredrik Hermansson - tastiere (pianoforti elettrici e acustici, organi e Mellotron non confermati)
- Léo Margarit - batteria, cori
Con:
- Jonas Reingold - basso (1)
- Gustaf Hielm - basso (12)
- Mihai Anton Cucu - violino (3, 12)
- Camilla Arvidsson - violino (3, 12)
- Kristina Ekman - viola (3, 12)








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