
Picchio dal Pozzo, l'album di debutto del gruppo progressive rock italiano omonimo, pubblicato nel 1976, qui in una bellissima ristampa del 2020
I Picchio dal Pozzo sono una band avant-prog italiana nata a Genova nel 1972, con un sound influenzato dalla scena di Canterbury e che nonostante lo scarso successo commerciale e' stato giustamente rivalutato per la splendida fusione di jazz-rock melodico, sperimentazione d'avanguardia e rock progressivo.
La band è stata fondata da Aldo De Scalzi (tastiere, voce), Paolo Griguolo (chitarra, voce), Giorgio Karaghiosoff (sax, percussioni, voce) e Andrea Beccari (basso).
Il nome “Picchio dal Pozzo” è stato ispirato da un'opera d'arte raffigurante un cavaliere in piedi vicino a un pozzo.
Questo e' il loro album di debutto, una pietra miliare della musica italiana con un sound eclettico, vicino a quello della scena di Canterbury, per questo l'album è dedicato a Robert Wyatt, una fusione tra musica concreta e rock progressivo con ritmi complessi, che ha come grandi protagonisti le tastiere e i fiati, che accompagnano un cantato fatto di testi surreali ed effetti vocali.
Alcune note sulle tracce:
- Merta e' un brano complesso di apertura del disco, grande inizio di chitarra, percussioni e vocalizzi.
- Cocomelastico si apre con un sound delicato e molto atmosferico, e nel corso del brano, vengono introdotti lentamente altri elementi musicali, tra cui pianoforte, batteria e basso, che si fondono in uno stile jazz-fusion. Bellissimo.
- Seppia è un brano oscuro, intenso e complesso che fonde ritmi intensi e pesanti con passaggi più morbidi e melodici e con una batteria pesante, un synth continuamente presente, lo xilofono inquietante e sezioni strumentali e melodie vocali contrastanti fra loro.
- Napier è un brano atmosferico e lento che da un inizio soft con i fiati muove verso una sezione strumentale più intensa, per poi chiudere in stile pastorale.
- La Floricultura Di Tschincinnata e' un brano sperimentale e strumentale, la fusione di jazz-rock, sound della scena di Canterbury e musica d'avanguardia. Sassofono, pianoforte elettrico e campionamenti di spoken word, bellissimo pezzo, il confine fra jazz e avanguardia.
- La Bolla è un brano lento e atmosferico che inizia con melodie vocali femminili e suoni spaziali con un bellissimo assolo di sassofono e una sezione con dissonanze.
- Off chiude il disco con bellissime melodie di pianoforte e flauto e belle parti vocali
Si tratta di un'opera unica nel panorama del progressive italiano.
Bellissimo disco, grandi atmosfere, grandi musicisti. Consigliatissimo.
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Tracklist
1. Merta (3:18)
2. Cocomelastico (4:23)
3. Seppia (10:16) :
- a) Sottotitolo
- b) Frescofresco
- c) Rusf
4. Bofonchia (0:51)
5. Napier (7:23)
6. La Floricultura Di Tschincinnata (4:22)
7. La Bolla (4:29)
8. Off (4:49)
Durata 39:51
LineUp
- Paolo Griguolo - chitarra, percussioni, flauto dolce , voce
- Aldo De Scalzi - tastiere, percussioni, sassofono contralto e chitarra , voce
- Giorgio Karaghiosoff - fiati, flauto (5), percussioni, voce
- Andrea Beccari - basso, corno, percussioni, voce
Con:
- Cristina Pomarici - voce (3c)
- Gerry Manarolo - chitarra (7)
- Vittorio De Scalzi - flauto (3b,5,8)
- Leonardo Lagorio (CELESTE) - sassofono contralto (5,7), flauto (5)
- Fabio Canini - batteria (5,6), percussioni (3a,5,7)
- Carlo Pascucci - batteria (5,7)
- Ciro Perrino (CELESTE) - xilofono (3), flauto (5)
- Renzo "Pucci" Cochis - piatto (6)
-Roberto Romani/tenore sassofono e flauto (9)
- Aldo Di Marco - batteria, percussioni e vibrafono







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