
The Perfect Element Part One, Capolavoro assoluto dei Pain of Salvation, pubblicato nel 2000, qui nella versione del ventesimo anniversario.
I Pain of Salvation sono una band progressive metal svedese, guidata dal grande Daniel Gildenlöw, compositore, chitarrista, cantante e che si occupa anche dei testi. Il loro sound ruota intorno a stupendi riff di chitarra e alla grande capacità vocale di grande estensione, muovendo tra atmosfere pesanti e più calme, armonie e strutture complesse, sincopi e poliritmie.
I loro album sono generalmente concept album che affrontano temi attuali sia della societa' che dell'esistenza umana.
Il nome "Pain of Salvation" è stato creato da Daniel Gildenlöw che lo ha spiegato come segue
"il significato di equilibrio. Accettare il bene e il male. È anche una buona espressione di uso quotidiano: quando qualcosa non va come previsto, [l'espressione 'dolore della salvezza'] indica che si tratta solo di una piccola battuta d'arresto in un percorso altrimenti indolore verso il proprio obiettivo".
Si tratta di un concept album non di facile ascolto e che richiede molti ascolti per essere apprezzato in tutte le sue sfumature, molto emozionante e intenso come i temi trattati dal concept, l'infanzia, l'adolescenza e la formazione della personalità
I brani sono lunghi e si sviluppano lentamente fino a diventare epici, con grandi esecuzioni tecniche ma senza eccesso di virtuosismi, con una grandissima interpretazione vocale di Daniel Gildenlöw, intensa e piena di passione, un lavoro di chitarra spettacolare di Johan Hallgren con grandissimi assoli, Johan Langell con grandi esecuzioni, potenti e precise, alla bateria, grandissime tastiere con Fredrik Hermansson e come se non bastasse una eccellente produzione.
Un sound che evidenzia maggiormente le influenze prog e si concentra sull’aspetto emozionale, sulle atmosfere piuttosto che sui virtuosismi. Un grande disco, ci troviamo pezzi di grande intensità già dalla traccia di apertura fino a quella di chiusura, la title track, una brano di circa 10 minuti con intermezzi sinfonici e (insolitamente) voci femminili, passando per Ashes, il brano più bello del disco a mio avviso, un pezzo fantastico.
Come già detto considero questo disco non solo un capolavoro del progressive metal ma in modo più ampio del prog, uno dei miei dischi da desert island. Un Must
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Tracklist
1. Used (5:23)
2. In the Flesh (8:39)
3. Ashes (4:27)
4. Morning on Earth (4:35)
5. Idioglossia (8:30)
6. Her Voices (7:56)
7. Dedication (4:02)
8. King of Loss (9:51)
9. Reconciliation (4:30)
10. Song for the Innocent (3:03)
11. Falling (1:53)
12. The Perfect Element (10:13)
13. Epilogue (3:14)
LineUp
- Daniel Gildenlöw - voce solista, chitarra, arrangiamenti d'archi, co-produttore
- Johan Hallgren - chitarre, cori
- Fredrik Hermansson - tastiere, pianoforte a coda, campionatori, arrangiamenti d'archi
- Kristoffer Gildenlöw - basso, cori
- Johan Langell - batteria, cori
Con l'ensemble d'archi (1, 4, 5, 8, 12):
- Mihai Cucu
- Petter Axelsson
- Camilla Andersson
- Gretel Gradén
- Johnny Björk











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