
High Tide album omonimo, del 1970.
Gli High Tide sono una band inglese formata nel 1969 e la cui formazione originale comprendeva Tony Hill (chitarra, voce), Simon House (violino, tastiere) che si uni' in seguito agli Hawkwind, Peter Pavli (basso) e Roger Hadden (batteria).
Il loro sound nasce dalla fusione unica di heavy rock, psychedelia e influenze folk, con un fantastico violino elettrico come strumento solista in sinergia con grandi riff di chitarra distorti.
Il loro album di debutto, Sea Shanties (1969), e' considerato il loro capolavoro e il loro secondo album, High Tide (1970) ne e' una evoluzione soprattutto dal punto di vista della produzione. Purtroppo problemi di salute mentale del batterista Roger Hadden portarono allo scioglimento della band mentre lavoravano al terzo album e successivamente Simon House si unì agli Hawkwind. Ci sono state reunion successive senza mai raggiungere i fasti del passato, i loro primi due album sono la loro eredita' nel mondo del progressive rock e dell'hard rock e sono ormai dei dischi cult.
High Tide e' un album al confine fra suite prog e psychedelia, dal suono molto più nitido rispetto all'album di esordio, con Il volume di chitarra e violino più contenuti e che pur rimanendo protagonisti fanno emergere in modo migliorato la sezione ritmica. Questo e' principalmente dovuto alla migliore registrazione e ad un arrangiamento piu' accurato che esalta un le composizioni complesse che si evolvono basandosi non solo sui riff grezzi e pesanti del loro primo album ma sulle composizioni e arrangiamenti in brani più strutturati. L'album spicca per il lavoro eccellente di Simon House alle tastiere e al violino, e di Tony Hill alla chitarra.
Questo ha diviso la critica, in quando la caoticità e spontaneità dell'album di esordio ne facevano un'opera affascinante e caratterizzante, io credo sia normale per una band al secondo disco cercare un cambiamento soprattutto a favore della qualità e chiarezza delle idee musicali. Purtroppo non c'e' stato un seguito con la stessa formazione e non sapremo mai cosa sarebbe potuto accadere.
Tra lunghe tracce in un disco della durata di circa 33 minuti
- Blankman Cries Again e' il brano di apertura, che inizia subito con un complesso riff di violino e che si sviluppa in una jam strumentale ipnotica, con una atmosfera molto heavy e con una grande parte di organo che ne determina l'atmosfera psichedelica.
- The Joke parte con complessi giri di violino e chitarra per poi cambiare con l'introduzione di voce e organo nella struttura tipica di canzone e per poi cambiare di nuovo in una lunga jam, brano con molte variazioni che si conclude con un sound quasi folk e un grande assolo di violino.
- Saneonimous e' un brano epico che chiude il disco con i suoi circa 15 minuti diviso in più parti ed e' la TOP track dell'album, con una interazione spettacolare fra violino e chitarra , alternanza tra atmosfere Heavy Rock e acustiche, grade parte vocale di Hill. Magnifico
I testi sono astratti e spesso surreali, in un bellissimo album che sprigiona forza ed energia, come questa band sapeva fare molto bene, ma in modo pulito e ragionato.
Continuo a preferire il casino imponente e prepotente di Sea Shanties ma questo e' di certo il suo degno successore. Grande album.
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Tracklist
1. Blankman Cries Again (8:28)
2. The Joke (9:29)
3. Saneonimous (14:30)
Durata 32:27
LineUp
- Tony Hill - chitarra elettrica e acustica, organo, voce
- Simon House - violino elettrico, organo, pianoforte
- Peter Pavli - basso
- Roger Hadden - batteria, pianoforte, organo a canne

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