
Zarathustra, primo album della band Museo Rosenbach, pubblicato nel 1973, fantastico album del Rock Progressivo Italiano, basato sull'opera "Così parlò Zarathustra" di Nietzsche.
I Museo Rosenbach sono un gruppo progressive rock italiano famoso per il loro album del 1973, Zarathustra. La Band si e' formata nel 1971 dalla fusione di due gruppi, La Quinta Strada e Il Sistema.
il gruppo originale si sciolse nel 1974 in seguito allo scarso successo commerciale dell'album nonostante il plauso della critica, soprattutto a causa di un vero e proprio boicottaggio perpetrato dai mass media a causa delle immagini nel collage di copertina che ha suscitato falsi pregiudizi sull'orientameno politico della band. Tuttavia, l'album fu ristampato e divenne molto ricercato dai collezionisti. Si tratta di un vero Capolavoro
Il lato A è occupato dalla suite "Zarathustra", il lato B include i tre brani che si ricollegano alla prima parte, si tratta di un concept album.
Quando usci' il disco fu un insuccesso a causa del boicottaggio della Rai che censurava il disco a causa dei temi trattati e delle immagini di copertina, scelte poi considerate discutibili per il tempo e che hanno lasciato troppo spazio a errate interpretazioni, cosa che ha impedito al disco di essere diffuso e di essere valutato in oggettivamente.
Alberto Moreno sul tema dice durante una intervista: "Vorrei spostare l’attenzione sul retro di Zarathustra, sul quale raramente ci si sofferma e che, se si fosse osservata con attenzione, avrebbe dissipato tutti i dubbi" ... "vi sono ritratte due braccia incrociate, una con un siringa infilzata in vena e l’altra a rappresentare il potere che schiaccia i più deboli. Quello è un messaggio forte che si accompagnava al collage che formava la testa in copertina, dove c’erano immagini delle sbarre di un carcere, di bambini poveri ..."
In realta' quindi i Museo Rosenbach erano un gruppo apolitico, che nei credits citava per esempio Guccini che era stato una loro "spalla": la RAI chiese scusa molti anni dopo, ma il "Museo" era ormai finito e Zarathustra non ha portato alcuna fortuna ai suoi autori.
Musicalmente un disco fatto di musica e pause di silenzio, di note leggere ma anche rulli di tamburi, di toni epici, della voce intensa di Stefano “Lupo” Galiffi (ho pubblicato di recente un articolo sul suo ultimo lavoro con “Un Posto Sotto il Cielo ”con Lars Fredrik Frøislie) di Mellotron e Hammond, di arpeggi di chitarra ma anche esplosioni di suoni, di pianoforte, di atmosfere sognanti, di ritmi sincopati e di un gran lavoro di batteria di Giancarlo Golzi, di chitarre distorte e del Vibrafono di Pit Corradi.
Per questo lo considero uno dei dischi Prog più belli di tutti i tempi, un capolavoro dalla prima all'ultima traccia, un disco da avere assolutamente in collezione.
Tracklist
1. Zarathustra (20:49) :
- a. L'Ultimo Uomo
- b. Il Re Di Ieri
- c. Al Di La Del Bene E Del Male
- d. Superuomo
- e. Il Tempio Delle Clessidre
2. Degli Uomini (4:05)
3. Della Natura (8:31)
4. Dell'Eterno Ritorno (6:19)
Durata 39:44
LineUp
- Stefano "Lupo" Galifi - voce
- Enzo Merogno - chitarra, voce
- Pit Corradi - Mellotron, organo Hammond, vibrafono, piano elettrico Farfisa
- Alberto Moreno - basso, pianoforte
- Giancarlo Golzi - batteria, timpani, campane, voce
Questo album e' a pieno titolo una METEORA del Progressive Rock, visita la sezione METEORE PROG per maggiori informazioni
Nota: Tutti i link ai lavori dei musicisti sono nei TAG sotto il titolo dell'articolo o nella pagina "Artisti"







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