.jpeg)
Magic 8-Ball dei Gazpacho, album del 2025.
Benche' il nome ricordi il famoso Gazpacho, il piatto andaluso, si tratta di una band norvegese dedita al progressive rock Nata a Oslo nel 1996 da Jon-Arne Vilbo e Thomas Andersen insieme a Jan-Henrik Ohme (a cui si sono poi uniti Mikael Krømer, Lars Erik Asp e Kristian Torp) e la cui notorieta' era dovuta alla partecipazione come gruppo di supporto durante il tour dei Marillion con il quale condividono in parte il sound ma che col tempo si e' evoluta con un sound del tutto riconoscibile e personale.
Magic 8-Ball esce a distanza di cinque anni dal precedente Fireworker del 2020.
Il titolo rimanda alla nota sfera di plastica, realizzata per assomigliare a una palla numero otto del biliardo, di grandi dimensioni, utilizzata per la divinazione o per chiedere consigli che fu inventata nel 1946 da Albert C. Carter e Abe Bookman e venne prodotta dalla Mattel.
L'album si collega a questo oggetto divinatorio non solo per il numero delle tracce che sono otto ma che sono anche legate dal concetto del “…destino, su come si muove senza preavviso e su come le scelte che facciamo possano lentamente sradicare ciò che pensavamo di essere” come espressamente descritto sul sito ufficiale della band.
l'8 e' un numero che ricorre anche nella etichetta del vinile, che in orizzontale assume il simbolo dell'infinito (∞) come visibile in foto.
Bellissimo il vinile letteralmente tempestato di stelle trans-lucenti (in foto), davvero unico, in questa versione limited edition sparkle vinyl, un perfetto compendio al sound del disco.
- Starling apre l'album, si tratta di una bellissima ballata dal clima etereo e sognante con la voce calda e bellissime tastiere e pianoforte acustico ed elettrico, oltre alle grandi chitarre. E' un lungo brano che trasmette emozioni intense passando attraverso diverse soluzioni atmosferiche, prima basate sui suoni di synth e poi sulla chitarra acustica con un intermezzo dal sound medievale. Con la chitarra elettrica e l’intensità della batteria il brano cresce fino a diventare un brano epico e potente. Belli la melodia, il trasporto e la voce quando il brano cresce di intensità, mentre il pianoforte disegna un giro teso e continuo e le chitarre si fanno più incisive, una delle quali con un bellissimo assolo acuto e veloce. La fase melodica torna in chiusura. Bellissimo Brano
- We are Strangers inizia con suoni di synth bassi e profondi e un cantato post-elaborato, con tono solenne e inquietante. Il brano si accende con una ritmica essenziale e un bellissimo cantato mentre pianoforte elettrico e basso tracciano una base quasi elettronica e futuristica fatta di loop e suoni sintetizzati in stile elettro-pop e new wave. La traccia è avvincente e atmosferica e non rinuncia alla complessità nelle sovrapposizioni di suoni elettronici e acustici spesso tutti impegnati nella creazione di una stratificazione ritmica. Bellissimo brano che chiude con una emozionante sezione melodica.
- Sky King inizia leggera con synth e voce, con una bella melodia e grande intensità nel cantato, con suoni campionati a riempire ogni spazio. Il brano si accende con un basso profondo e una chitarra solista energica, una bellissima fase fase epica che converge in una fase piu' ritmata con un bel groove di batteria sostenuto ma sempre in grande in controllo e un tappeto di synth con un basso loop di synth in sottofondo. La fase epica trascinante e potente torna e si avvicenda con un momento melodico e atmosferico di solo pianoforte elettrico su una leggera base profonda e continua di Synth e con questa atmosfera sospesa chiude questo bellissimo brano.
- Ceres inizia con il pianoforte elettrico in un giro inquietante sul quale presto si aggiungono voce e batteria per dare una spinta al brano che muove con un incedere lento e potente e con la bella voce che crea una atmosfera di mistero. Bella la parte di batteria e la voce nel ritornello supportato da ottime backing vocals. Brano avvolgente e coinvolgente con un’atmosfera epica.
- Gingerbread Men parte con una voce intensa con una eco profonda, basso e synth a creare una atmosfera etera in principio che si fa più energica in seguito, con una batteria pulita e precisa e un bel tappeto di synth e pianoforte elettrico, con sporadici “colpi” di synth in un inquietante ritmico boost profondo in levare, per una bellissima soluzione atmosferica. Il brano ha una buona complessità enfatizzata da una batteria che non è mai scolastica e arricchisce il brano di gusto. Parte poi una fase sincopata con un synth che scandisce suoni elettronici in una sorta di duetto con basso e batteria, un bellissimo intermezzo ritmico elettroacustico. Il clima torna poi etereo con synth e un pizzicato lontano e bella voce e atmosfera complessiva che cresce e si fa epica e avvolgente, intensa e appassionata con una chitarra decisa in sottofondo. Poi il brano si apre e il clima cambia in una atmosfera solare e che trasmette speranza. Questo bellissimo brano chiude con voce e synth a sfumare in una atmosfera etera.
- La Title Track, Magic 8-Ball e' un brano giocoso e allegro con una ritmica in stile neo-prog classico con intrecci ritmici che la rendono una ballad prog con una voce ironica. La melodia potrebbe ricordare una ballata medievale ma i suoni e la ritmica sono moderni e del tutto centrati sul tema. Spiccano i Synth potenti e la voce in una straordinaria interpretazione a tratti teatrale ma senza eccessi, sempre credibile.
- Immerwahr inizia con “giochi” di pianoforte elettrico e voce in una ritmica leggera, brano che inizia accattivante, una bella “canzone” con una ottima melodia e poi cambia e la chitarra e il ritmo ci riportano a tratti negli anni 70' dei maestri del rock sinfonico per poi tornare al neo prog anni 80' e 90' con ottimismo e leggerezza. Bella "canzone" con la complessità e la intersezione di atmosfere di un ampio repertorio del prog che attraversa cinquant'anni. La chiusura del brano e' leggera con chitarra acustica e voce e un tempo base di batteria e basso e belle chitarre in crescendo come cresce il brano, che diventa epico in chiusura. Bellissima sovrapposizione di stili per creare un nuovo stile.
- The Unrisen chiude l'album e inizia con bellissima voce e giochi di synth con suoni che ricordano quelli delle melodie giapponesi per lasciare spazio ad una atmosfera medievale nei suoni e nella melodia, la parte vocale è quella di una bellissima canzone melodica, gli intermezzi rimandano al sound new wave anni 80' e 90'. Il brano ha un momento di maggiore intensità guidato dal bellissimo cantato appassionato e anche qui la sezione ritmica non è mail banale ma ricca di dettagli e sfumature e anche qui tornano le tastiere dal sound vintage avvolgente e trascinante. Il ritmo cambia di nuovo e mentre le tastiere tracciano un bel giro intenso, la batteria e il basso si semplificano e poi riparte il brano con grande potenza. Un brano che e' una sintesi stilistica del disco.
L'album ha i suoi punti di forza nelle grandi capacita' dei singoli e nelle composizioni.
In particolare mi ha impressionato la voce calda di Jan Henrik Ohme, erano molti anni che non ascoltavo una voce di questa “importanza” sia per il tono che per l'ampiezza, per la grande capacita' interpretativa, la duttilità nello spaziare fra atmosfere e sensazioni romantiche, epiche, sarcastiche, teatrali, potenti. Potrebbe provenire da una delle band storiche del prog anni 70 fra le quali questa band potrebbe schierarsi a tutti gli effetti.
I synth e le testiere in questo disco sono fondamentali e sono fra i protagonisti assoluti del disco con Thomas Alexander Andersen con le sue bellissime tastiere e pianoforte acustico ed elettrico. L'album senza di lui non sarebbe assolutamente lo stesso. Determinanti i suoni nella definizione dell'intensità mutevole dei brani, la ricerca dei suoni e delle soluzioni che con i suoi Synth riesce a implementare creando loop e tappeti con sonorità innovative, ma notevole anche il grande pianoforte acustico ed elettrico che sono fondamentali nei brani in cui la melodia e la armonia la fanno da padroni, spesso stratificati coi synth che sono anche un contributo fondamentale ritmico, con sincopati, loop, boost di suoni che determinano il clima di attesa, di tensione, di mistero, di magia che sono frequenti nel disco e nel concept. I suoni di tastiere e Synth riempiono tutti gli spazi con gusto e grande creatività.
Grande lavoro quello delle chitarre di Jon Arne Vilbo e Mikael Krømer, mai invadenti, sempre centrati nei brani, spesso con riff continui a incrementare il tappeto di suoni delle tastiere o con assoli acuti e vertiginosi, potenti nelle esplosioni con distorsioni controllate che danno una sensazione di grandiosità, mai puramente hard rock o metal ma che dall'hard rock e il metal prendo i suoni che sono espressi in chiave Prog e con grande gusto.
La sezione ritmica e' sempre in controllo, nel groove ma anche nella ritmica essenziale e non invadente quando i brani si fanno atmosferici o puramente melodici, con alcuni momenti in cui accompagnano la melodia con suoni forti e grove potenti in uno strano magnifico contrasto. Spesso la batteria, che non è mai scolastica, introduce la complessità nei brani che altrimenti avrebbero una struttura piu' semplice arricchendoli di gusto dettagli e sfumature. Il basso e' spettacolare nella sua indiscussa precisione, spesso protagonista invisibile, con suoni profondi e bellissime variazioni. Mi viene in mente un sub-woofer per per definizione nel tuning dell'impianto “non si deve sentire” ma se lo togli il sound cambia completamente.
L'album mi ha fatto riflettere. Non parliamo di una semplice “fusione di generi” come spesso accade nelle band neo prog o crossover prog moderne, ma piuttosto si tratta della sovrapposizione di stili. Il sound prog espresso da questa band appare come qualcosa di profondamente radicato nel DNA di chi lo suona. Non ci sono citazioni o copy paste dei cliche' tipici del prog, piuttosto troviamo la memoria e la tradizione cinquantenaria di un genere e i suoi sottogeneri che si trasferisce nell'esperienza dell'esecuzione e quindi dell'ascolto come qualcosa di inevitabile.
Le composizioni sono complesse e riportano temi prog medievali uniti ad altre soluzioni neo-prog, il sound e' una sorta di sintesi delle esperienze musicali che vanno dagli anni 70 ad oggi, con influenze nei loop e suoni sintetizzati e alcuni passaggi melodici che trovano le loro radici nel sound elettro-pop, new wave, dark wave, rock elettronico e industrial anni 80' e 90', nel neo-prog, nel rock sinfonico con le sue enfasi epiche, pastorali e medievali, nel rock ma anche nel pop perché le canzoni sono bellissime e mantengono la loro struttura pur essendo complesse e ricche negli arrangiamenti che sono molto curati e densi di sfumature.
Grandissimo lavoro, assolutamente consigliato.
Nota: Tutti i link ai lavori dei musicisti sono nei TAG sotto il titolo dell'articolo o nella pagina "Artisti"
Tracklist
1. Starling (9:12)
2. We are Strangers (4:47)
3. Sky King (5:02)
4. Ceres (3:22)
5. Gingerbread Men (7:10)
6. Magic 8-Ball (3:10)
7. Immerwahr (7:41)
8. The Unrisen (6:12)
Durata 46:36
LineUp
- Jan Henrik Ohme - voce
- Thomas Alexander Andersen - tastiere, programmazione
- Jon Arne Vilbo - chitarre
- Mikael Krømer - violino, chitarra
- Kristian "Fido" Torp - basso
- Robert Risberget Johansen - batteria
.jpeg)
.jpeg)

.jpeg)

.jpeg)
.jpeg)
.jpeg)

.jpeg)











.jpeg)
.jpeg)




