
One Hour by the Concrete Lake dei Pain of Salvation, del 1998.
I Pain of Salvation sono una band progressive metal svedese, guidata dal grande Daniel Gildenlöw, compositore, chitarrista, cantante e che si occupa anche dei testi. Il loro sound ruota intorno a stupendi riff di chitarra e alla grande capacità vocale di grande estensione, muovendo tra atmosfere pesanti e più calme, armonie e strutture complesse, sincopi e poliritmie.
I loro album sono generalmente concept album che affrontano temi attuali sia della societa' che dell'esistenza umana.
Il nome "Pain of Salvation" è stato creato da Daniel Gildenlöw che lo ha spiegato come segue
"il significato di equilibrio. Accettare il bene e il male. È anche una buona espressione di uso quotidiano: quando qualcosa non va come previsto, [l'espressione 'dolore della salvezza'] indica che si tratta solo di una piccola battuta d'arresto in un percorso altrimenti indolore verso il proprio obiettivo".
Secondo album che e' un concept album che narra la storia di un uomo che lavora nell'industria bellica e vive un conflitto morale che lo porta a intraprendere un viaggio per vedere le conseguenze del suo lavoro scoprendo la distruzione causata dalla guerra e dall'inquinamento con un focus nel caso emblematico in cui le due tragedie si fondono, quella del lago Karachay, un lago altamente radioattivo e che è stato racchiuso per questo nel cemento, da cui il titolo dell'album "One Hour by the Concrete Lake".
Progressive metal potente, intenso fatto di riff aggressivi ma anche sezioni melodiche e acustiche con una grande performance vocale di Daniel Gildenlöw, con interpretazioni di grande carica emotiva e che trasmette sentimenti di rabbia, odio, tristezza e desolazione in brani che hanno complesse strutture.
Undici tracce per circa un'ora in totale che trattano dopo una breve intro tre temi fondamentali del concept.
- Spirit of the Land con i suoi 43 secondi e' una intro cupa e minacciosa basata su intensi sintetizzatori
Part of the Machine e' la sezione nella quale viene esplorato il concetto della macchina della guerra, della quale il protagonista comprende di essere un mero ingranaggio.
- Inside e' un brano progressive metal pesante con grandi giri di chitarre e grande potenza nelle voci con un mood subito carico di drammaticità.
- The Big Machine e' un lento brano dai toni dark, con grandi armonie vocali e un tappeto di tastiere a creare una atmosfera inquietante a fare da substrato a grandi riff di chitarra e una grande interpretazione vocale di Gildenlöw.
- New Year's Eve e' un pezzo piu' orecchiabile con una grande linea di basso.
Spirit of Man e' la sezione che tratta dell'uomo (l'umanità) e il suo modo di rapportarsi con l'ambiente, di cui sfrutta le risorse senza alcun rispetto nonostante le conseguenze.
- Handful of Nothing brano complesso con molte variazioni di intensità e ritmo, grande brano progressive metal.
- Water tratta il tema del consumo globale di acqua, brano potente di grandissimo impatto emotivo.
- Home brano cupo che inizia con un tempo sincopato con grandi chitarre sia acustiche che elettriche e pianoforte, con un grande assolo di chitarra sul finale.
Karachay e' la sezione del disco che tratta del lago citato nel titolo, fortemente radioattivo e ricoperto di cemento.
- Black Hills grandissimo brano epico dai toni oscuri con chitarre pesanti e acustiche.
- Pilgrim e' una bellissima ballata per gran parte acustica con bellissimi archi.
- Shore Serenity ha un sound militaresco con cori e un tempo distintivo di batteria.
- Inside Out chiude il disco e ne e' il brano piu' bello, grandissimo metal con intarsi di chitarra spagnoleggiante con un assolo di chitarra spettacolare.
Un must per gli appassionati di progressive metal che si inserisce fra lo strepitoso esordio con Entropia e il capolavoro The Perfect Element - Part 1 e solo per questo considerato un album minore, non lo e' a mio avviso. Album Consigliatissimo.
Nota: Tutti i link ai lavori dei musicisti sono nei TAG sotto il titolo dell'articolo o nella pagina "Artisti"
Tracklist
1. Spirit Of The Land (0:43)
- Part of the Machine -
2. Inside (6:12)
3. The Big Machine (4:21)
4. New Year's Eve (5:37)
- Spirit of Man -
5. Handful Of Nothing (5:37)
6. Water (5:05)
7. Home (5:44)
- Karachay -
8. Black Hills (6:32)
9. Pilgrim (3:13)
10. Shore Serenity (3:17)
11. Inside Out (6:37)
Durata 58:35
LineUp
- Daniel Gildenlöw - voce solista, chitarre, co-produttore
- Johan Hallgren - chitarra, voce
- Fredrik Hermansson - tastiere, campionatori
- Kristoffer Gildenlöw - basso, voce
- Johan Langell - batteria, percussioni, voce
Con:
- Katarina Åhlén - violoncello






.jpeg)











.jpeg)
.jpeg)




