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Friend of All Creatures album dei Pattern-Seeking Animals, pubblicato in questo 2025, di una band che sto approfondendo in questi giorni fondata nel 2018 e con all'attivo album tutti di un livello altissimo, paragonabile a questo che vi vado a descrivere.
I Pattern-Seeking Animals sono un supergruppo composto da Ted Leonard, Dave Meros e Jimmy Keegan tutti provenienti dagli Spock's Beard con John Boegehold (che ne era collaboratore)
Bellissime le traduzioni "Animali che cercano schemi" del nome della band e "Amico di tutte le creature" del titolo del disco, che proviene da un verso della Bhagavad Gita, una scrittura indù di oltre 2000 anni fa, in un verso che compare nel capitolo 5, versetto 29, alla fine di un brano sulla purificazione della mente. "Friend of All Creatures" non e' un concept album, ma il tema citato nel titolo e' una idea ricorrente in piu' brani.
I brani sono tutti eccezionali:
- Future Perfect World, bella la melodia, che e' un bel rock melodico con un inciso e un sound di tastiere decisamente seventies, bella ritmica, la chitarra urla letteralmente con un bellissimo assolo, l'andatura e' a tratti favoleggiante e a tratti incalzante, tutti gli ingredianti per una hit ci sono, infatti e' un pezzo bellissimo.
- Another Holy Grail, il brano piu' lungo del disco, con una struttura eccellente, con una preponderanza di splendide tastiere, quelle di John Boegehold, che spaziano fra suoni vintage e sintetizzatori, con una bella ricerca di suoi. Bellissimi i giri di tastiera e gli stacchi enfatizzati dalla chitarra di Leonard e la batteria di Jimmy Keegan, davvero potente e precisa. Poi il pezzo diventa una simil-balld con un sound "vacanziero". Grande la parte strumentale molto complessa e grande la batteria che la trasporta su diversi livelli di tensione e potenza e nella parte centrale del brano accelera e allora si alternano assoli di tastiere e chitarra a volte stridente. Quando torna la voce il pezzo si riduce in termini di complessita', permangono stacchi e controtempi al termine delle battute, si innesca un crescendo, una progressione lenta...che sfocia in un breve assolo di chitarra e poi su suoni di synth e percussioni. Torna il cantato, col suo mood romantico e appassionato, con bellissimi cori sul ritonello e poi di nuovo la ritmica cresce e ritorna teso e incalzante sulla spledida voce di Ted Leonard.
- Down the Darkest Road e' un brano con l'andatura di una ballad medievale, un tappeto di tastiere straordinario. Non ho ancora citato lo splendido basso di Dave Meros, coi suoi suoni lunghi e profondi, qui la voce di Diane Boothby come backing vocals fa la differenza e assolutamente a dare una atmosfera sospesa e sognante c'e' liza James con il suo violino. Brano stupendo, con una melodia che resta impressa nella mente e ti chiede di riascoltare il brano piu' volte.
- In My Dying Days inizial col botto, una ritmica veloce che ha nel sound qualcosa al confine fra il medievale e il folk rock. Basso e Chitarra ritmica scandiscono il tempo, le battute sono generalmente chiuse da incisi di violino e i cori intervengono spesso ad enfatizzare le fasi piu' epiche del pezzo. Che bella la melodia!
- The Seventh Sleeper parte con un loop di synth che salta dal lato Dx a quello Sx... sul quale si aggiungono le tastiere e a poco a poco anche la batteria e il brano con una ritmica soft si avvia nel vivo, una bella "canzone" rock con cori meravigliosi e momenti di apertura davvero appasionanti in cui la voce e i cori si rispondono alternandosi... molto raffinato il momento in cui la batteria e le tastiere isolate introducono il bellissimo assolo di chitarra. La complessita' si fa viva sul finale con bellissimi controtempi disegnati da basso e batteria (gia' non e' il disco che salta) e poi sulla stessa ritmica sincopata entra il pizzicato di violino e le tastiere stile spinetta... il brano chiude nel momento forse piu' epico del brano, il cantato si fa quasi urlato, sempre in perfetto controllo senza nemmeno una sbavatura e tutte le caratteristiche del pezzo gia' citate si esaltano. Una composizione eccezionale, un pezzo che mi ha sorpreso per la bellezza e l'esecuzione.
- Days We'll Remember parte come ballad con un bel giro di chitarra acustica e una voce rock che ricorda gli anni 80 , un pezzo sempre ampio e solare. Ancora una volta i cori e le backing vocals sono straordinari, la chitarra continua a urlare con i suaoi suoni acuti e distorti. Anche qui il cuore del pezzo, che e' anche il cuore della band, e' un lavoro straordinario di tastiere. Bellissimo Brano.
- Words of Love Evermore il pezzo che chiude l'album, che inizia quasi inquietante e si apre subito con un solo di chitarra che fraseggia con la tastiera.... il cantato abbassa la tensione con una melodia leggera, i cori scandisco il ritornello. Ancora una volta una melodia e una composizione di un livello raro al giorno d'oggi. L'ultimo brano e' una sintesi del disco e di tutte le caratteristice che ho citato. Un'altra hit, Bellissimo.
Produzione eccellente come l'esecuzione, i musicisti sembrano giocare con la complessita' facendo apparire tutto estremanente facile ma orecchi attenti capiranno che cosi' non e'.
Devo dire che gli arrangiamenti e i suoni sono a livello TOP. La chitarra ha suoni unici, direi un timbro innovativo, la batteria con una accordatura che ne esalta la precisione e potenza.
Il basso mai invadente ma sempre incisivo e presente. Le tastiere, gia' l'ho detto, fanno la differenza. Ma non basta, la voce, anzi, le voci, sia quella solista che i controcanti e i cori. Tutto assolutamete perfetto.
Anche l'Artwork e' da 10 e lode, davvero bellissimo, guardatelo e quello che vi ispira e' nel disco.
Una faccia del proressive che non conoscevo e che mi resta difficile incanalare. Questa e' una band unica. I pezzi sono tutti bellissimi, sembra di ascoltare un capolavoro del rock gia' vissuto e stravissuto e che ha veleggiato in testa alle classifiche per gli ultimi 20 anni, ma non e' cosi', e' tutto nuovo e originale, davvero bello, credibile e sicuramente di grande futuro.
Una magnifica descrizione del loro stile la ha data lo stesso John Boegehold, quando spiegando l'intenzione dietro il progetto ha detto "produrre musica progressive e complessa, mantenendo al contempo immediatezza e melodia"; obiettivo perfettamente raggiunto.
Un album che mi ha messo in difficolta': non avete visto e forse mai vedrete una mia classifica, a me piacciono quelle fatte da un bacino ampio di fruitori di musica, le mie sono troppo influenzate dai miei gusti (che sono molto ampi nello spettro musicale) e dal mio a volte eccessivo entusiasmo (lo so e lo ammetto), ma se la dovessi mai fare, questo album sarebbe di certo in lizza per il primo posto della classifica dei dischi migliori di questo 2025.
Super-consigliato!
I Brani
1. Future Perfect World (9:38)
2. Another Holy Grail (12:20)
3. Down the Darkest Road (4:34)
4. In My Dying Days (4:42)
5. The Seventh Sleeper (8:11)
6. Days We'll Remember (3:54)
7. Words of Love Evermore (8:41)
Durata 52:02
La Formazione
- Ted Leonard - voce solista, chitarra
- John Boegehold - sintetizzatori, programmazione, Mellotron, chitarre, ronrocco, voce
- Dave Meros - basso
- Jimmy Keegan - batteria, percussioni
Con:
- Diane Boothby - cori
- Eliza James - violino
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