
Godbluff, quinto album dei Mitici Van der Graaf Generator, primo album registrato dopo la reunion della band nel 1975.
Primo album auto-prodotto e con un sound piu' essenziale dei precedenti, Peter Hammill infatti ne disse: "Non volevamo comporre un nuovo Pawn Hearts con un lungo lato B e pieno di sperimentazioni", non lo hanno fatto, ma hanno pero' creato qualcosa di nuovo e bellissimo.
Si tratta di una opera prog che regala improvvisazione e complessità mescolando il virtuosismo a passaggi psichedelici. Un album commovente nonostate non sia un disco di facile ascolto con una performance vocale di Peter Hammill estremamente intensa.
Se ne sono dette tante su questo album, ne riporto alcune di recensori di riviste specializzate, la prima e' una valutazione negativa: "una prolissa esibizione di quel tipo di rock volutamente d'avanguardia, che così tanti altri gruppi suonano infinitamente meglio". Non concordo.
Ed ora quelle su cui mi ritrovo perfettamente:
"Godbluff" rappresenta il sound della metà degli anni Settanta, nel vero senso della parola: scomodo, coerente, incessante, coraggioso"
"Semplicemente, un acquisto essenziale"
Poi queste bellissime: "L'album si apriva con una calma coraggiosa, con il flauto di David Jackson riecheggiante attraverso lo spazio sonoro, a cui si univa la voce di Hammill appena sussurrava le linee di apertura. Stava per arrivare uno Sturm und Drang, ma la musica era stata aperta e i testi avevano sviluppato un maggior focus, spesso abbandonando la metafora in favore di affermazioni più dirette. Godbluff fu un brillante ritorno sulle scene - solo quattro tracce, ma tutte dei classici."
"Fu la miglior reunion di sempre. Godbluff era un classico sotto ogni aspetto. Evocava estesi tratti di brughiera, i rifugi in fiamme dei mandriani, orde di pazzi sui carri che distruggono casolari, teste impalate su lance. E Hammill svettava in mezzo a tutto questo, simile a Zarathustra, cercando in maniera disperata e eloquente qualche parvenza di morale dove non ce n'era."
Il sound progressive intenso e complesso si esprime attraverso tracce lunghe e sperimentali, che variano dall'epico al melodico, dal tenebroso all'intenso con lunghe sezioni strumentali.
Alcune note sulle tracce:
The Undercover Man col bellissimo flauto nella parte iniziale e una bellissima melodia di organo e percussioni leggere in una progressione impressionante con la voce assoltamemte eccezionale di Hammil. Potente nella parte centrale ed emozionante sul finale. Grandissimo brano.
Scorched Earth, meno melodia e maggiore complessita' nel loro stile più oscuro, con una parte vocale tormentata e una grandissima parte di sassofono. Fantastico
Arrow è un brano dalla grande complessita, di difficile ascolto con la batteria e il sassofono in evidenza , il brano che più si avvicina al loro repertorio precedente.
The Sleepwalkers e' il brano che preferisco, inizia delicato e quando entra la voce inizia il senso di paura e tensione. Il sassofono e' ancora una volta strepitoso, molto potente, un brano che passa da momenti melodiosi a diversi livelli di complessita'. Fantastico,
Solo quattro tracce che, benche' nel nuovo corso, sono diventate tutte dei classici, un acquisto essenziale per quella che anche io considero la miglior reunion di sempre, la piu' riuscita perlomeno.
Quindi null'altro da aggiungere, va solo ascoltato e ri-ascoltato. Godbluff, insieme a Pawn Hearts, e' un punto di riferimento essenziale per la storia del progressive rock, un must per chiunque ami il genere. Fantastico album, capolavoro.
Tracklist
1. The Undercover Man (7:00)
2. Scorched Earth (10:10)
3. Arrow (8:15)
4. The Sleepwalkers (10:26)
Durata 35:51
LineUp
- Peter Hammill - voce, chitarre, pianoforte, clavinet Hohner D6
- Hugh Banton - organi, basso, pedali per basso
- David Jackson - sassofoni, flauto
- Guy Evans - batteria, percussioni
Nota: Tutti i link ai lavori dei musicisti sono nei TAG sotto il titolo dell'articolo o nella pagina "Artisti"


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