
Voyage of the Acolyte primo album da solista di Steve Hackett, del 1975, quando Steve figurava ancora nella formazione dei Genesis: l'album venne registrato durante le sessioni di lavoro di A Trick of the Tail, Hackett fu il primo membro dei Genesis a registrare un album da solista avvalendosi della collaborazione di Collins e Rutherford.
Il titolo dell'album fa riferimento al tema del viaggio iniziatico dei tarocchi e i titoli dei brani, a cominciare da Ace of Wands (asso di bastoni) fanno tutti riferimento alle carte divinatorie, specie agli Arcani maggiori: la Papessa (Hands of the Priestess), la Torre abbattuta dal fulmine (A Tower Struck Down), l'Eremita (Hermit), la Stella (Star of Sirius), gli Amanti (The Lovers) e Il Papa (lo Ierofante di Shadow of the Hierophant).
Musica strumentale nella gran parte dell'album e temi che vengono ripresi in diversi brani: il tema finale di "Ace of Wands" e quello di oboe di "Hands of the Priestess, part 2" riaffiorano entrambi in "Star of Sirius"; la coda di "The Lovers" è la sezione strumentale di "The Hermit" riprodotto al contrario in quanto i temi dei due titoli, l'Eremita e gli Amanti, sono l'uno l'opposto dell'altro); altri frammenti di "Ace of Wands", sono accennati in "The Hermit e in Shadow of the Hierophant" che e' l'unione di due brani, la prima parte di Steve Hackett, la seconda, strumentale, di Mike Rutherford.
Alcune note sulle tracce:
- Ace of Wands e' il brano di apertura, potente e complesso con uno slendido lavoro di chitarra e grandi melodie.
- Hands of the Priestess (Parti I e II) animato da uno splendido flauto e la chitarra a 12 corde, che generano un'atmosfera pastorale.
- A Tower Struck Down e' il brano più aggressivo, molto potente.
- Star of Sirius con una parte vocale di Phil Collins molto stile Genesis.
- Shadow of the Hierophant e' un brano epico di circa 11 minuti, a mi avviso il brano piu' bello del disco, dall'apertura quasi barocca alla parte strumentale con tastiere e grandi assoli.
Un disco che contiene variazioni dal rock puro alle ballate pastorali, imperdibile per gli appassionati dei classici dei Genesis (ma non solo), composto da tutti brani eccellenti, mentre i Genesis cominciavano a cambiare sound, Steve Hackett portava avanti un rock progressivo piu' complesso, diventando un punto di riferimento per tutti noi appassionati.
La copertina riporta dipinti che raffigurano l'Accolito (sul fronte) e l'Eremita (all'interno) e sono della pittrice brasiliana Kim Poor, che divenne poi moglie di Hackett, questa copertina vinse il premio "copertina dell'anno".
Si tratta del mio disco preferito di Hackett insieme a "Spectral Mornings", ma senza dimenticare il suo ultimo lavoro "The Circus And The Nightwhale" del 2024, bellissimo davvero, e l'ultimo di una serie di lavori che ha portato avanti con i Djabe, appunto "Djabe & Steve Hackett", "Freya Arctic Jam" davvero eccellente, del 2025, che e' passato secondo me troppo inosservato.
Un Artista che adoro e che non smette mai di fare dischi di altissima qualita' spaziando tra generi diversi, rinnovandosi, lasciando sempre la sua impronta unica ed irripetibile, quella di una delle piu' belle chitarre che si possano ascoltare nel panorama musicale. Molte le collaborazioni di questo artista che lascia il segno in qualsiasi progetto sia coinvolto.
Tracklist
1. Ace of Wands (5:23)
2. Hands of the Priestess, Part I (3:28)
3. A Tower Struck Down (4:53)
4. Hands of the Priestess, Part II (1:31)
5. The Hermit (4:49)
6. Star of Sirius (7:08)
7. The Lovers (1:50)
8. Shadow of the Hierophant (11:44)
Durata 40:46
LineUp
- Steve Hackett - chitarra elettrica e acustica, Mellotron, harmonium, campanelli, autoharp, voce (5), effetti, arrangiamenti e co-produttore
Con:
- Sally Oldfield - voce (8)
- John Acock - sintetizzatore Elka Rhapsody, Mellotron, harmonium, pianoforte, co-produttore
- Mike Rutherford - basso e pedali per basso, chitarra fuzz a 12 corde
- Percy Jones - basso (3)
- Johnny Gustafson - basso (6)
- Phil Collins - batteria, vibrafono, percussioni, voce (6)
- John Hackett - flauto, sintetizzatore ARP, campanelli
- Robin Miller - oboe (6), corno inglese (5)
- Nigel Warren-Green - violoncello (5)
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