
Dark Matter degli IQ, pubblicato nel 2004
Le origini degli IQ risalgono a una precedente band, The Lens allo scioglimento della quale Holmes e Orford formano gli IQ.
La formazione originale includeva Peter Nicholls alla voce, Paul Cook alla batteria e Tim Esau al basso con un sound che traeva spunto dal rock sinfonico dei primi anni 70'. I loro primi album Tales from the Lush Attic (1983) e The Wake (1985) sono ormai dei classici, album seminali del genere neo-prog.
Peter Nicholls lasciò la band nel 1985 e Paul Menel prese il suo posto. L'era Menel inizia con Nomzamo (1987) e Are You Sitting Comfortably? (1989), con un sound più pop e commerciale.
Nicholls tornò nel 1993 per l'album Ever e con lui ritorno' anche il progressive rock che da quel momento continuò a pubblicare album di grande successo, tra cui il concept album doppio Subterranea (1997) e Dark Matter (2004). Hanno di recente pubblicato Dominion, nel marzo 2025
Dark Matter viene pubblicato dopo 4 anni di pausa dal precedente The Seventh House ed e' un ritorno al sound progressive rock degli anni '70, allontanandosi dal sound neo-progressive dei loro lavori precedenti, con sonorità più vintage e grande spazio a organo e mellotron, con atmosfere dark, composizioni complesse ed epiche con evidenti influenze dei mostri sacri del rock sinfonico degli albori.
Un album di grande qualità che nonostante le critiche contrastanti, e' a mio avviso uno dei migliori album della band dopo Ever, anche se superato secondo me da tutti gli LP successivi che sono davvero eccellenti.
Il progressive rock sinfonico anni settanta è presente negli strumenti, le ritmiche e dalla struttura dei brani che sono pochi, lunghi e complessi.
- Sacred Sound apre il disco con grande potenza, un grande lavoro di chitarra e tastiere spettacolari.
- Red Dust Shadow e' un brano malinconico con ottima chitarra acustica e un suggestivo mellotron.
- You Never Will ha una ottima introduzione trascinante, un mood positivo e bellissime tastiere, brano ritmato e accattivante.
- Born Brilliant torna ad un sound dark con una grande sezione ritmica potente e assoli di chitarra impressionanti.
- Harvest of Souls e' un brano epico di circa 24 minuti, la TOP track dell'album, grande virtuosismo e complessità, belle chitarre acustiche e parti vocali, con un sound tipico del rock sinfonico , un tributo piuttosto esplicito a Supper's Ready dei Genesis, brano citato in diversi passaggi.
E l'album stesso è in effetti un tributo più o meno esplicito ai maestri del rock sinfonico senza i quali il neo-prog non sarebbe mai esistito.
Resta il fatto che si tratta di brani bellissimi ed emozionanti, suonati con grande maestria.
Chi ha visto un po’ dei miei articoli ha ormai capito che io amo questa band… sono di parte!!!
Nota: Tutti i link ai lavori dei musicisti sono nei TAG sotto il titolo dell'articolo o nella pagina "Artisti"
Tracklist
1. Sacred Sound (11:40)
2. Red Dust Shadow (5:53)
3. You Never Will (4:54)
4. Born Brilliant (5:20)
5. Harvest of Souls (24:29) :
- i. First of the Last
- ii. The Wrong Host
- iii. Nocturne
- iv. Frame and Form
- v. Mortal Procession
- vi. Ghosts of Days
Durata 52:16
LineUp
- Peter Nicholls - voce solista e cori
- Mike Holmes - chitarra elettrica e acustica (6 e 12 corde), EBow, effetti, produttore
- Martin Orford - organo Korg CX-3, sintetizzatori (Kurzweil K2500, Access Virus KB, Yamaha SY85, Roland JV-1080, Korg Triton), campioni, pedali per basso Moog, cori, pre-produzione
- John Jowitt - bassi (4, 5 corde e fretless), cori
- Paul Cook - batteria, percussioni





.jpeg)











.jpeg)
.jpeg)




